giovedì 28 marzo 2013

SERIE C - Buona Pasqua con Alessandro Furini

L’imminente sosta pasquale chiude queste prime otto giornate del campionato di serie C – girone 1 di pallanuoto, dove l’Everest Piacenza Pallanuoto si attesta in solitaria posizione al primo posto con altrettante vittorie e con otto punti di vantaggio sulla seconda che, guarda caso, sarà l’ennesima seconda in classifica che il Piacenza  affronterà alla ripresa del campionato.

Un ruolino di marcia di tutto rispetto prodotto da una squadra nel suo complesso molto giovane dove ha trovato posto una atleta del vivaio piacentino; Alessandro Furini classe 1996

Pur essendo di Lodi da 3 anni militi nelle giovanili del Piacenza. Da cosa dipende questa scelta  ?

Già da quando avevo 9 anni ho capito che la pallanuoto era lo sport per il quale ero portato e del quale col passare del tempo mi sono appassionato, così dopo 5 anni passati all'interno dello stesso club sportivo ho deciso di ricercare altrove qualcosa che mi aiutasse a superare i miei limiti ed a migliorarmi. Desideravo infatti fare una nuova esperienza e, grazie al consiglio di un mio amico, nonché compagno di squadra, ho conosciuto la realtà piacentina. Mi è sembrata subito un ottima opportunità ed in effetti non mi sbagliavo, in pochissimo tempo ho trovato un ottimo gruppo sia come compagni di squadra, che come allenatori e dirigenti; insomma ho trovato quello che cercavo.

La tua squadra è composta da molti giovani che però a differenza di molte altre squadre, anche in altri sport, qui sono davvero protagonisti. Come ti trovi all’interno di questo organico ? 

Devo dire che appena arrivato sono stato subito coinvolto sia dalla squadra che dalla dirigenza e col passare del tempo tutto è andato per il meglio. Ho ricevuto mille gratificazioni grazie ai grandi risultati ottenuti negli ultimi campionati ed alle opportunità che mi sono state presentate, come quella di giocare al fianco di grandi giocatori come Cavallera e Van Der Meer e altri.  Inoltre ho trovato nei miei compagni di squadra, oltre che a degli ottimi giocatori, anche dei veri amici, con i quali sono riuscito ad instaurare bellissimi rapporti anche al di fuori dell'ambiente sportivo. Come riusciamo a sostenerci ed aiutarci nei momenti più critici durante le partite così siamo presenti l'uno per l'altro anche al di fuori.

Quanto è importante per un giovane come te giocare al fianco di un atleta del calibro di Van Der Meer ?

Penso che sia un'ottima opportunità semplicemente per il fatto che da uno come lui posso solo imparare. Dal punto di vista pallanuotistico lo vedo come un esempio da seguire in quanto con gli anni è riuscito a costruirsi una carriera invidiabile partecipando a ben tre olimpiadi e spero di poter far tesoro dei suoi consigli futuri e della sua esperienza. Lo stimo anche per il semplice fatto che è riuscito a rimanere una persona umile e disponibile, nonostante abbia sulle spalle un trascorso così importante e riesce tranquillamente a rapportarsi con noi più giovani,  indipendentemente dalla differenza di età che ci separa cosa che gli fa ancora più onore.

Nella prossima giornata incontrerete il Busto. Come vedi questo scontro al vertice ?

La partita che abbiamo concluso sabato scorso contro la Bocconi, che si prospettava sin dall'inizio un match apparentemente facile sulla carta, si è invece dimostrata una partita difficile da affrontare a causa di un nostro errore, poiché abbiamo infatti sottovalutato gli avversari. Tutto ciò ha compromesso i primi due tempi facendoci penare e tenendoci in svantaggio sempre di un goal, fortunatamente poi siamo riusciti a risollevarci e ad aggiudicarci la partita, tutto questo per dire che spero che ciò possa servici da lezione per affrontare lo scontro con il Busto. Dobbiamo infatti affrontarlo con concentrazione, determinazione e tanta voglia di vincere.

Tu stai anche facendo il campionato con l’Under 17 e state puntando al passaggio alle Semifinali Nazionali. Che differenza c’è tra giocare in questa squadra ed in prima squadra ?

La differenza che c'è tra il giocare in prima squadra e con l'under 17 è sostanzialmente sul piano fisico e tecnico. Infatti durante le partite con la serie C il confronto con giocatori più grandi ed esperti di me a volte mi mette sottopressione, poiché si ha sempre paura di sbagliare oppure di non dare il giusto supporto alla squadra. Deludere le aspettative dei compagni e dell'allenatore  è la cosa che più mi spaventa e diciamo che con l'under 17 questa paura è meno evidente, perchè so che gioco contro avversari del mio stesso livello. In entrambi i casi cerco e cercherò sempre di dare il meglio di me e di portare la squadra con la quale gioco alla vittoria.

 

 

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