Marco Castagnasso, marcatore, è nato il 30/06/1982 a Chiavari e cresciuto pallanuotisticamente nella RN Lavagna 90.
Il suo primo miglior risultato lo consegue nell’Under 13 classificatasi sesta nelle finali nazionali per poi approdare a 15 anni nella prima squadra. A 22 anni passa al Lerici, nella serie cadetta, dove si ferma un solo anno per poi rientrare in A2 al Lavagna e passare l’anno successivo al Sori. Tra il 2007 ed il 2010, dopo numerosi buoni piazzamenti nella metà alta della classifica, arriva ai play-off mancando la promozione in A2 contro lo Sport Management Verona. Nel 2012 scende sino alla serie C con il Css Verona ma, grazie alla posizione di classifica raggiunta, nel 2013 vengono ripescati in B.
Una carriera ormai lunga e prossima al ventennio che vede un giocatore della sua provata esperienza giungere alla corte di una squadra nel complesso molto giovane.
Cosa ti ha spinto ad arrivare al Piacenza ?
Si può dire che l’amore per questo sport e Piacenza mi hanno spinto a continuare la carriera. Anche se la spinta maggiore l’ho ricevuta dalla mia ragazza che probabilmente ha paura di vedermi con i chili superflui di fine carriera e non ha voluto che smettessi. Comunque, senza scherzi, è uno sport faticoso ma che da’ parecchi stimoli e son contento di iniziare questa nuova avventura qui a Piacenza.
Quali sono gli allenatori che ricordi con maggior piacere e soprattutto quali sono quelli che ti hanno dato di più ?
In Primis Giumin Di Bartolo che mi iniziò alla pallanuoto all’età di 9 anni e mi fece capire il valore dello sport di squadra.
Gianni Brignardello, ottimo preparatore, che mi allenò negli anni delle giovanili e col quale raggiungemmo il sesto posto in Italia nella categoria ragazzi ’82.
Virgilio Crovetto che mi insegnò molte malizie e migliorò il mio modo di giocare.
Altri allenatori come Ivaldi, Cipollina e Frodà li ricordo con grande affetto per la stima reciproca che c’era e c’è tuttora, ma non mi dilungo oltre.
Il tuo ruolo di marcatore del centro è uno dei più delicati ed importanti ; c’è un segreto per affrontarlo al meglio ?
L’ unico “segreto”, che direi essere lo stesso anche per altri ruoli, è tanto allenamento. Altri trucchi o segreti non ci sono, alla fine è uno sport duro ma con le cose semplici si ottengono grandi risultati.
Come hai trovato squadra ed ambiente qui a Piacenza ?
Ho trovato un gruppo di persone che condividono momenti di vita anche al di fuori della pallanuoto. Ciò mi ha fatto credere che difficilmente avrei potuto integrarmi all’ interno del gruppo e invece, per adesso, sono stato accolto a braccia aperte. E’ il bello e l’importanza di questo sport, costruire un gruppo e andare tutti assieme nella stessa direzione. I risultati arriveranno di conseguenza.