lunedì 11 marzo 2013

IL PUNTO CON RAFFAELE GALANTE


Galante durante il riscaldamento pre-partita
 

Il Piacenza continua la sua marcia solitaria a punteggio pieno dopo la sesta partita giocata ed anzi allunga le distanze sulla seconda in classifica che, guarda caso, sarà proprio ospite dei piacentini sabato prossimo alla Raffalda.

Su questo inizio di stagione spumeggiante abbiamo fatto il punto con Raffaele Galante, classe 1990, difensore con vocazioni offensive.

A Cremona è andato tutto molto bene per quel che riguarda la fase difensiva ( 4 reti di cui una su rigore ), mentre in attacco si è sbagliato troppo. Cosa non ha funzionato ?

Sabato, pur affrontando la penultima in classifica, dove apparentemente non avremmo dovuto fare nessuna fatica, è stata una partita delicata e abbastanza tirata. Diciamo che se il risultato finale fosse stato di 7/8 goal di scarto in più, non c'era niente da dire. In questa partita abbiamo giocato molto bene la parte difensiva sincronizzandoci con i movimenti e portando i cremonesi a conclusioni da posizione di poca pericolosità; al contrario per la fase offensiva abbiamo fatto molto fatica e siamo stati un pò sfortunati nelle molteplici conclusioni finite sul palo e traverse. Dico che abbiamo fatto fatica perché non siamo riusciti a finalizzare la superiorità numerica e per di più abbiamo sbagliato delle conclusioni soli a tu per tu con il portiere. Secondo me tutti questi errori sono stati creati dalla tensione di alcuni miei compagni visto che era la partita degli ex.

Quest'anno hai modificato il tuo ruolo, come ti trovi in quella posizione ?

Si diciamo che ho cambiato radicalmente il mio ruolo e di conseguenza il mio modo di affrontare le partite. Prima il mio ruolo era il centroboa, invece adesso faccio il marcatore del centro. Sono due ruoli molto faticosi (non che gli altri non lo siano) di stretto contatto e di lotta. Il centroboa, posizione offensiv,a è il fulcro dell'attacco dove la squadra ruota e si muove in base a come riesce a schierarsi. Il marcatore del centro, anch'esso fondamentale, diciamo che è colui che gestisce la difesa e quando si trova in affanno chiama la zona in aiuto. All'inizio ho trovato diverse difficoltà nel cambiamento, ma pian piano con un allenamento costante e consigli da parte del mio allenatore e di Van der Meer, riesco a dare sempre più sicurezza ai miei compagni di squadra.    

Dopo sei giornate il Piacenza si conferma la squadra da battere e puntualmente arriva una seconda in classifica a sfidare i piacentini; come vedi questa partita ?

Sabato arriva a Piacenza l'Osio una squadra che sta facendo molto bene in questa prima parte del campionato, ma diciamo che fino ad ora il campionato per l'Osio è stato abbastanza "facile" perché non ha ancora affrontato squadre che si trovano nei piani alti della classifica.

Per ora sta andando tutto al meglio … Cosa può fermare la vostra corsa ?

Si per il momento sta andando tutto bene, sono 6 partite che portiamo a casa i tre punti e se andiamo avanti così ne porteremo a casa molti altri. Il campionato è molto lungo, siamo solo alle fase iniziale, l'unica cosa che può fermare questo percorso positivo siamo noi stessi. Ho detto noi stessi perché quest'anno secondo me solo noi possiamo perdere, o meglio dire, buttar via il campionato. Ci stiamo allenando tanto e tutti insieme, e stiamo lavorando tanto anche sul gruppo, questo perché senza di esso e qui a Piacenza lo sappiamo bene, pur avendo tredici giocatori forti, si rompe lo spogliatoio e non si gioca più con la concentrazione giusta, e soprattutto non si affrontano più le partite di campionato con la motivazione vincente per guadagnare i tre punti.

Il Piacenza continua la sua marcia solitaria a punteggio pieno dopo la sesta partita giocata ed anzi allunga le distanze sulla seconda in classifica che, guarda caso, sarà proprio ospite dei piacentini sabato prossimo alla Raffalda.

 

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