venerdì 24 luglio 2009

Andrea Pasqualato Arriva a Piacenza


A circa un mese dalla fine del campionato l'Everest Piacenza Pallanuoto ha già chiuso il suo mercato con un colpo di grandissima qualità. Si chiama Andrea Pasqualato classe 1978, portiere con un ottimo curriculum alle spalle e tantissima utile e preziosa esperienza da portare in un baby team che è già proiettato al domani. Così, dopo l'arrivo dei tre giovanissimi bresciani e quello di Pasqualato, la società piacentina ha lasciato liberi Gioia, Ninfo e Briganti.
L'ultimo acquisto è nato a Trieste e, trasferitosi a Mestre in tenera età, cresce nella Mestrina dove gioca sino al 2003. A 16 anni approda in prima squadra e cresce moltissimo tecnicamente come portiere sotto la guida di Nikola Pajalic, allenatore croato di Fiume esperto nella preparazione dei portieri. "A lui devo moltissimo. E' lui che mi ha fatto fare il salto di qualità." sostiene Andrea che nella stagione 2004 -05, dopo aver concluso gli studi universitari a Venezia, approda al Bentegodi Verona in A 2. L'anno successivo passa sull'altra sponda dell'Adige e con lo Sport Management ottiene la promozione in A 2. Nel 2005 - 06 passa alla Bissolati Cremona in A 1, come secondo portiere e per tre anni consecutivi vive la crema della pallanuoto nazionale ed internazionale partecipando anche alla coppa Len.
La stagione scorsa, dopo il fallimento della società cremonese passa alla Pallanuoto Brescia e vince tutte le partite portando la squadra in A 2.

"Fare il secondo portiere non è molto facile. Vuol dire allenarsi molto e giocare poco. Ma l' esperienza di Cremona è stata unica: mi ha permesso di poter giocare ed allenarmi con e contro molti grandi giocatori e grandi allenatori. La difficoltà del ruolo del secondo portiere sta proprio nel fatto che bisogna esser pronti in qualsiasi momento e in qualsiasi occasione, ed in campionato ho giocato partite intere o stralci di partite contro Pro Recco, Posillipo, RN Sori, Bogliasco, RN Florentia e Lazio. Un ricordo particolare ? Una grandissima soddisfazione l'ho avuta proprio l'ultima giornata di campionato ( gara 3 dei playout ) contro la Lazio a Roma in cui son diventato protagonista di una salvezza miracolosa. Infatti, in una partita ormai compromessa dalla squalifica per proteste di quasi metà squadra bissolatina tra cui anche il primo portiere, mi son trovato a difendere la porta quando ormai sembrava tutto perso, invece siamo riusciti a portare a casa una vittoria insperata."

Hai 31 anni ed hai deciso di fare un doppio salto di categoria. cosa ti spinge a questa scelta?
"Non è mai facile decidere di scendere di categoria. A questa età avrei potuto continuare a giocare ad alti livelli. Ma ho rinunciato per 2 motivi: il primo è per gli impegni di lavoro e il secondo perchè credo nel progetto della Piacenza Pallanuoto, un progetto sano e concreto di far crescere un bel gruppo di giocatori giovani frutto del vivaio e dell'ottimo lavoro del tecnico Mezzano. Ho tantissima voglia di vincere ancora e secondo me ci sono tutte le carte in regola per fare un ottimo campionato. So che troverò un gruppo numerosissimo di giocatori giovani e sarò ben contento di poter insegnare qualcosa a loro e di dare una mano al tecnico."

Che se non sbaglio tu conosci. Quanto la sua presenza qui a Piacenza ti ha indirizzato in questa nuova strada?
"Ho avuto modo di conoscerlo in un'occasione l'anno scorso e ci siamo sempre tenuti in contatto. In compenso però ho conosciuto e parlato con molti giocatori che son stati allenati da Daniele. Tutti tessono le lodi del nostro tecnico e ricordano con nostalgia quegli anni, ed anche per questo sono contento e mi fa molto piacere che un allenatore così conosciuto e stimato mi abbia voluto nella sua squadra."

Quali sono le tue prime impressioni sulla società piacentina e sui suoi programmi ?

"Come ho già detto uno dei motivi per cui ho deciso di indossare la calottina della Piacenza Pallanuoto è che sono fermamente convinto che il progetto illustratomi dal Presidente Cighetti sia molto valido. Investire sui giovani, farli crescere velocemente, dargli fiducia e soprattutto farli giocare molto è la strada giusta da seguire soprattutto in questa realtà dove si vedono grandissimi club di serie A che comprano giocatori per raggiungere certi risultati, ma quando purtroppo le sponsorizzazioni diminuiscono si trovano a dover rinunciare all'iscrizione l'anno dopo ai vari campionati (e io ne ho avuto esperienza diretta) perché non hanno alla base un vivaio sufficiente per poter supportare una pallanuoto di un certo livello. Dunque, visto che le premesse sono ottime, non ci rimane che rimboccarci le maniche per fare un' ottima stagione e toglierci qualche soddisfazione. Ed io ne ho voglia!!!".

Gian Biagio Cighetti
 

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